PD: IL CORAGGIO DI UN CONGRESSO STRAORDINARIO


Siamo un altro Partito rispetto a quello che a marzo ha eletto i vertici nazionali e prima ancora quelli regionali e locali. È cambiato completamente lo scenario politico, le alleanze e il ruolo del PD nella società italiana. Sono addirittura cambiate le priorità politiche e, questione cruciale, sono andati via in tanti per costruire altri percorsi, altri progetti politici. In alcuni territori gli organismi dirigenti del Partito sembrano isole abitate da validissimi superstiti ma pronte – in certi casi – ad essere commissariate mentre dovrebbero essere, proprio adesso, luoghi di aggregazione e di rilancio. Chi nega questa realtà dimostra paura mentre ora c’è bisogno di coraggio. Se non ora quando può servire un vero Congresso straordinario nazionale, (che coinvolga tutte le dimensioni territoriali)? Per me serve perchè abbiamo bisogno di riconnetterci con i sentimenti delle persone, serve perché rischiamo di essere travolti dagli eventi quando invece dovremmo guidarli. Serve perché il mojito non lo abbiamo bevuto noi ma due fatti, la nuova alleanza per il Governo del Paese e la scissione, rischiano di far girare la testa se non vengono accompagnati da un vero confronto nei nostri Circoli e con il popolo delle Primarie. Chiedo di reagire e propongo di aprire presto una fase nuova autenticamente popolare e partecipata prima di subirla a favore di altri. O niente, nel senso che possiamo anche negare che esistono problemi.