Noi nel campo delle proposte

In sintesi ciò che ho detto sabato 26 gennaio all’Assemblea regionale del mio Partito.

Il nostro compito è costruire in Piemonte un’alternativa ai nazionalisti e alle politiche del NO. C’è uno spazio sociale, prima che politico, che ha bisogno di rappresentanza. Non serve la somma di liste diverse o di diverse liste, ma un’alleanza per la democrazia tra noi e i cittadini che non vogliono veder prevalere in Piemonte i rappresentanti del Governo nazionale. E nella costruzione dell’alleanza dobbiamo tener conto di 4 fattori.

  1. Ciò che è stato fatto in questi ultimi 5 anni.
  2. La condivisione di un’idea di futuro per il Piemonte declinando i SI’ in tanti SI’ programmatici territoriali.
  3. L’alleanza non può essere costruita per essere competitiva al suo interno. Nella definizione delle liste dovremo tener conto delle rappresentanze territoriali, di genere e, soprattutto per quanto riguarda il civismo, degli spazi in cui il PD non è, o non è più, un riferimento.
  4. Noi il leader l’abbiamo ed è nella natura delle cose. Loro a questo punto dovranno costruirlo in laboratorio.

Rispetto a ciò che abbiamo fatto il racconto merita la giusta condivisione a partire dal gruppo dirigente regionale del Partito; le scelte devono diventare un patrimonio comune, possibilmente pubblico.

Bilancio.

Sui – costi della politica – siamo stati primi in Italia a “tagliare” risparmiando 11 milioni di euro a legislatura. Abbiamo ridotti gli affitti e i costi della gestione delle sedi e degli uffici regionali con risparmi superiori ai 20 milioni. Abbiamo ereditato ben 10 miliardi di debiti e li abbiamo progressivamente diminuiti restituendo un futuro e delle certezze al Piemonte.

Sanità.

Vi vedo preoccupati e vi capisco, ma dobbiamo decidere se vivere nello stato della percezione o in quello della realtà. Dobbiamo decidere se superare la zona del campo in cui ci si difende oppure stare in quella in cui con convinzione si vince la partita. Semplicemente dobbiamo dire la verità sul Piano di rientro e la melma in cui abbiamo trovato i conti della nostra sanità. La verità sulle classifiche ministeriali, per esempio sulle griglie LEA, dove ci troviamo sempre al primo posto. Dobbiamo dire la verità sul fatto che le fake news messe in giro ad arte sui social network circa il rapporto posti letto – numero abitanti riportano la discussione su parametri ottocenteschi che la comunità scientifica nazionale e internazionale non considera più perché più interessata al Piano Nazionale Esiti, all’innovazione tecnologica, alla ricerca e all’alta formazione del personale. Dovremmo imporre la discussione sugli investimenti in edilizia sanitaria dove abbiamo messo a disposizione 72 milioni di euro, sulla cronicità, sul piano della salute mentale, sulle case della salute, sui 14 milioni per abbattere le liste d’attesa. Raccontiamo piuttosto quello che questo Governo non fa, e invece dovrebbe fare, per la salute degli italiani, a partire dal Fondo sanitario nazionale che andrebbe potenziato almeno per procedere con un grande piano di assunzioni.

Il lavoro.

Dietro alle cifre c’è la nostra politica; 62.8 milioni per i buoni servizio lavoro per più di 16 mila disoccupati. Siamo stati la prima Regione in Italia ad attivare “Garanzia giovani” per la lotta alla disoccupazione giovanile. Abbiamo messo a disposizione 8 milioni per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità e 8.5 milioni per le start up innovative.

Il welfare.

Abbiamo lavorato su 5 linee:

  1. L’inclusione sociale e contrasto alla povertà
  2. Il sostegno alle responsabilità genitoriali e il contrasto alle povertà
  3. L’integrazione socio sanitaria
  4. Siamo passati dalla politica della casa alla politica per l’abitare
  5. Il servizio civile universale

Mentre tutti ne parlavano noi siamo stati la prima Regione d’Italia ad aver approvato il piano di contrasto alla povertà inserendo programmazione e risorse.

Ambiente.

Abbiamo approvato una legge sulla gestione dei rifiuti che ha l’obiettivo di ridurre i rifiuti, generare meno inquinamento e evitare nuovi inceneritori. Abbiamo prodotto atti legislativi e norme specifiche sull’economia circolare, sulla qualità dell’aria, sul dissesto idrogeologico, sulla rigenerazione urbana, sulla salvaguardia del territorio e sull’amianto.

Agricoltura.

Il nuovo testo unico sull’agricoltura è stato un lavoro condiviso ed è ritenuto molto utile dai protagonisti del settore. Abbiamo lavorato per valorizzare i prodotti tipici locali e abbiamo messo in circolo più di un miliardo di fondi consapevoli che per ogni euro erogato c’è un indotto 20 volte superiore.

Istruzione.

Qualcuno vuol dire che abbiamo coperto il 100% delle borse di studio degli aventi diritto determinando così le condizioni favorevoli per aumentare le iscrizioni universitarie? E’ un fattore prodotto da una scelta politica netta a favore degli studenti e per l’uguaglianza.

Pari opportunità.

Abbiamo approvato una legge contro la violenza di genere utile, di qualità, che ha costruito “reti solidali” e ha garantito risposte concrete per donne e bambini vittime di soprusi e di viltà.

Insomma, se noi non raccontiamo quello che è successo interrompiamo la storia, non diamo forza all’alleanza per la democrazia per il futuro del Piemonte. So che non prenderemo un solo voto in più per quello che abbiamo fatto ma vi assicuro che ne prenderemo molti in meno se non sapremo raccontare semplicemente la verità.

Il futuro parte ora, parte in corrispondenza all’approvazione del Bilancio di previsione finanziario 2019-2021. Il nostro senso di responsabilità parte dal racconto dei fatti e propongo di organizzare un evento politico per parlare di futuro proprio nelle settimane successive all’approvazione del nostro documento di programmazione finanziaria. Noi dobbiamo occupare il campo delle proposte. Noi dobbiamo tenere insieme la realtà con l’idea di futuro che vogliamo costruire insieme ai piemontesi. Noi dobbiamo tenere insieme la ragione con il sentimento.

Riduzioni sulla cedolare secca sugli affitti

nterrogazione a risposta immediata su predisposizione di un elenco di tutti i Comuni piemontesi per i quali la Regione ha dichiarato lo stato di calamità naturale tra il 2009 e il 2014

Domenico Ravetti (Pd): “L’Assessore ha confermato che le riduzioni sulla cedolare secca sugli affitti sono applicabili a tutti i Comuni piemontesi ”

Torino – 22 gennaio 2019 – “Oggi, in Consiglio regionale, ho interrogato l’Assessore competente per sapere se non ritenga opportuno predisporre e diffondere un elenco dei Comuni piemontesi per i quali la Regione Piemonte ha dichiarato lo stato di calamità tra il 29 maggi 2009 e il 28 maggio 2014, al fine di agevolare i cittadini che avrebbero diritto, perché interessati dall’emergenza, ad uno sconto sull’applicazione della cedolare secca sugli affitti” ha dichiarato il Presidente del Gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Domenico Ravetti

“Il Decreto legge n. 47 del 2014 – ha proseguito Ravetti – ha, infatti, previsto, per gli anni dal 2014 al 2019, la riduzione del 10% dell’aliquota (cedolare secca sugli affitti) per i Comuni che, nei cinque anni precedenti alla data del 28 maggio 2014, siano stati dichiarati in stato di calamità naturale e continuano ad essere numerose e frequenti le richieste, soprattutto avanzate dai singoli cittadini agli amministratori locali del territorio della nostra Regione, di accesso ad un elenco di tutti i Comuni piemontesi interessati dallo stato di emergenza”.

“L’Assessore Balocco, nella sua risposta, – ha concluso Domenico Ravetti – ha chiarito che, sia per l’evento calamitoso del marzo 2011, sia per quello del maggio 2013, lo stato di emergenza ha interessato l’intero territorio regionale e, quindi, le riduzioni sulla cedolare secca sugli affitti sono applicabili a tutti i Comuni piemontesi”.

Percezioni leghiste

RISPETTO I DIRIGENTI E GLI ELETTORI LEGHISTI MA SPIEGO PERCHÉ LA LEGA SI NUTRE DI PERCEZIONI E NON DI REALTÀ .

Del 2018 stavo dimenticando di portare nel mio bagaglio una ricerca Ipsos, confermata dall’Istituto Cattaneo, che posiziona l’Italia al primo posto, tra i 13 Paesi più sviluppati, nella classifica della percezione più distorta della realtà. Nella sostanza i ricercatori ci restituiscono un quadro in cui la nostra società vive in una realtà parallela rispetto ai fatti, su tutto, ma in particolare su immigrazione, disoccupazione e salute. Ci sbagliamo, giudichiamo in forza di una percezione che spesso non corrisponde al vero e siamo indotti a farlo. Ma a chi giova alimentare uno scarto così  enorme tra la percezione e la realtà? Un po’ dipende da noi, dalla nostra propensione a cercare sul web notizie che ci soddisfano, che confermano le nostre convinzioni sbagliate, quelle che in qualche modo ci rassicurano. Sì, perché la realtà a volte è cruda, poco rassicurante. E un po’ dipende da chi ha forza e interessi economici e politici a generare un mondo che non c’è.

Ecco, la Lega è un generatore automatico di percezioni, la Lega è un costruttore di un mondo che non c’è e si muove agevolmente tra le paure delle persone individuando, di volta in volta, a seconda del tema, un nemico che prima evoca e poi indica. E senza mai assumersi la responsabilità di risolvere i problemi. In sanità,  per fare un esempio, tocca a loro garantire un adeguato Fondo Sanitario Nazionale, un numero congruo di professionisti sanitari, politiche concrete per abbattere le liste d’attesa, è loro dovere investire in ricerca, in innovazione tecnologica e in tanta etica, etica e etica. E invece, giusto per intenderci, la Lega scientificamente costruisce un mondo che non c’è, quello che non contempla le verità piemontesi dove, con fatica, in 5 anni è  stato possibile uscire dalle pietose condizioni in cui loro ci avevano ridotti sino ad ottenere riconoscimenti ministeriali che collocano in prima posizione il Sistema Sanitario piemontese in diversi test qualitativi. Quello di cui la Lega ha bisogno è di tanta incompetenza perché, di fronte alla conoscenza, lo scarto tra la percezione e la realtà si ridurrebbe a sufficienza da limitare in pochi decimali i loro voti.