Una normativa nazionale che istituisca il salario orario minimo legale

È stato presentato un ordine del giorno per l’adozione urgente di una normativa nazionale di istituzione del salario minimo orario.

Torino – 11 marzo 2019 –  “L’Italia ha bisogno di imprese che siano in condizione di diffondere benessere e gli imprenditori hanno necessità di politiche concrete che li tutelino e li supportino nelle sfide che sono chiamati ad affrontare all’interno del contesto globale nel quale le loro aziende sono inserite. Affinché il mondo delle imprese possa vincere queste sfide allo sviluppo economico si deve associare un fisco equo e adeguato”. ha dichiarato il Presidente del Gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Domenico Ravetti.
“Nel nostro Paese non è prevista l’individuazione di un salario minimo orario ed è fondamentale affrontare questo tema, concretamente, per tutelare i diritti dei lavoratori, soprattutto in un congiuntura economica e sociale molto difficile come quella in cui ci troviamo. Il problema del potere di acquisto dei salari, infatti, mette a rischio non solo i disoccupati, ma anche il lavoratore che, pur avendo un’occupazione, rischia di trovarsi ai margini della società e in uno stato di fragilità sociale. Proprio per questo, fin dal 2016, il Gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale ha voluto presentare una proposta di legge al Parlamento per prevedere l’istituzione del salario minimo orario. Analoga proposta è stata depositata in Senato nel maggio 2018 dal senatore Laus e alla Camera nel luglio 2018 dall’onorevole Delrio” ha proseguito Ravetti.
Il Gruppo del Partito Democratico  – ha proseguito Ravetti – depositerà oggi stesso un ordine del giorno, che auspico venga approvato entro la fine della legislatura, che impegna la Giunta regionale ad attivarsi con urgenza nei confronti del Parlamento italiano affinchè si arrivi in tempi rapidi all’adozione di una normativa nazionale che istituisca il salario orario minimo legale”.

I capigruppo PD di Piemonte e Liguria: “Il governo sblocchi i cantieri di Tav e Gronda”

Un patto di collaborazione sulle grandi opere, dalla Tav alla Gronda di Genova, per dire no all’immobilismo.
A lanciare l’idea sono i capigruppo del Partito Democratico della Regione Liguria Giovanni Lunardon e della Regione Piemonte Domenico Ravetti. “Il tema delle infrastrutture – spiegano i due esponenti del Pd – resta il fulcro dello sviluppo del Nord Ovest: una questione centrale, che va affrontata in modo globale e unendo le forze. La Tav non è solo un’opera utile al Piemonte, ma a tutto il Paese e lo stesso vale per la Gronda autostradale genovese. Senza infrastrutture come queste si mette a repentaglio non solo lo sviluppo di un’intera area (il Nord Ovest), ma si rischiano forti ripercussioni sull’economia italiana. Proprio per questo crediamo sia giunto il momento lottare insieme, per impedire al Governo gialloverde di ipotecare il nostro futuro”.
“Da mesi – spiega Ravetti – l’Esecutivo Lega-5 Stelle sta prendendo tempo, rinviando ogni decisione su un’opera di grande importanza non solo per il Piemonte, ma per l’Europa come la Tav Torino-Lione. Le due anime politiche che governano l’Italia proseguono una trattativa infinita, fatta di slogan e di dichiarazioni stampa, giocando con il futuro e lo sviluppo del nostro Paese. Se l’11 marzo prossimo – prosegue Ravetti – Telt non riceverà dal Governo la lettera che sblocca i bandi di gara per la realizzazione della Torino-Lione saremo al fianco del Presidente Chiamparino per promuovere una consultazione popolare, chiedendo ai cittadini piemontesi di scegliere tra il ritorno al Medioevo e una linea moderna che rivoluzionerà il trasporto ferroviario. La chiusura dei cantieri significherà, inoltre, che 1000 persone resteranno senza lavoro e, insieme alle loro famiglie, pagheranno le scelte irresponsabili di un esecutivo contraddittorio che, in pochi mesi, ha portato l’Italia in recessione e che ci sta condannando all’isolamento”.
Lunardon chiede al Governo “di sbloccare subito l’impasse sulla Gronda autostradale genovese. I cantieri per le opere propedeutiche dovevano partire a ottobre – spiega il capogruppo del Pd ligure – ma da cinque mesi è tutto fermo, in attesa di una fantomatica analisi costi benefici, che assomiglia sempre di più a una presa in giro. La Gronda è un’infrastruttura attesa da decenni, il cui iter autorizzativo è giunto a compimento grazie ai Governi di centrosinistra. Adesso Lega e 5 Stelle stanno rimettendo tutto in discussione, sequestrando il futuro della Liguria e del Nord Ovest. Dopo la tragedia del Morandi e in attesa della ricostruzione è ancora più urgente far partire la Gronda autostradale, per dare una risposta allo sviluppo della portualità ligure, che è al servizio dell’intero Paese”.

Trasporto pubblico Ovada – Alessandria: quali problemi e quali soluzioni?

Il tratto che collega la città di Ovada con quella di Alessandria merita una pubblica riflessione non solo per i motivati interessi economici o per i necessari equilibri di bilancio delle aziende di trasporto.
Serve un confronto sulla qualità della mobilità, sui diritti dei cittadini e sulla tutela dell’ambiente. È del tutto evidente che la scelta di interrompere il servizio ferroviario, avvenuta a giugno del 2012 (giustificata da uno scarso utilizzo) ha ridotto l’offerta a tal punto che oggi molti cittadini sono costretti ad elencare a gran voce le criticità. In particolare lamentano l’assenza di servizi da Alessandria verso Ovada in fasce orarie serali, di “corse” nei festivi e di insopportabili aumenti dei costi degli abbonamenti.
Nella tratta in questione, oltre alle esigenze degli studenti e dei lavoratori, dobbiamo considerare gli effetti della riforma sanitaria che producono, e produrranno sempre più, una richiesta di maggiore collegamento con il capoluogo. Infine, fattore non residuale, la tutela dell’ambiente è un impegno per la salute e mi pare in tal senso evidente che servirebbe privilegiare il trasporto su ferro.
Per queste ragioni vi invito al confronto pubblico che si terrà sabato 9 marzo alle ore 15 a Castellazzo Bormida nella Sala del Consiglio Comunale in via XXV Aprile.