Il nuovo ospedale di Alessandria

Il nuovo ospedale di Alessandria dipende da noi: poi nessuno parli di “torinocentrismo” o di asse Torino Cuneo. Riavviamo il dibattito sulla gestione aziendale unica della rete ospedaliera?

In Consiglio regionale abbiamo approvato qualche mese fa una proposta per la realizzazione di un nuovo ospedale a Cuneo, Alessandria e Ivrea. A Cuneo hanno preso sul serio la proposta tanto che un importante Primario appena andato in pensione si dedicherà quasi esclusivamente al progetto. E in Alessandria? Giorgio Abonante ha portato in Consiglio comunale l’idea che è stata accettata dalla maggioranza e inserita nei documenti di programmazione. Ma non basta. O si ha la consapevolezza dell’importanza sanitaria ed economica del nuovo ospedale o non si andrà da nessuna parte. Tutti però, non solo le forze politiche e le Istituzioni. Anche i sindacati e i rappresentanti delle categorie economiche. Il nuovo ospedale serve anche a riavviare il dibattito sulla rete ospedaliera della nostra provincia che non può più reggere nelle condizioni attuali salvo l’ulteriore indebolimento e lo spezzatino della privatizzazione random. Non so più come dire che gli ospedali della nostra provincia vanno gestiti con una logica aziendale unica. Altrimenti so che sul vecchio registratore a pile qualcuno schiaccerà “play” e sentiremo il solito ritornello sul torinocentrismo e sull’asse Cuneo Torino. Che sa tanto ormai di “Grazie dei fiori” cantata dalla sublime Nilla Pizzi.