Vogliamo più autonomia per la Regione Piemonte e certezze per le Amministrazioni Provinciali.

 

In I Commissione, e presto approderà in Aula, stiamo trattando il Procedimento di individuazione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’art.116 della Costituzione. In sostanza proponiamo al Governo più autonomia per il Piemonte precisamente nell’ambito delle seguenti 8 materie alcune fra queste già di nostra competenza: governo del territorio, beni paesaggistici e culturali. Protezione civile e infrastrutture. Tutela del lavoro, istruzione tecnica e professionale, istruzione universitaria. Politiche sanitarie. Coordinamento della finanza pubblica. Ambiente. Fondi sanitari integrativi. Rapporti internazionali e con l’Unione Europea.

Tutto ciò avviene al tempo delle elezioni di un Ente, la Provincia, che è stato messo in sicurezza dopo il NO al Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016. Ma la sicurezza riguarda la denominazione, che è mantenuta nella Carta Costituzionale, non certo nelle risorse finanziarie e nella possibilità di far fronte alle competenze che restano in capo all’Ente stesso. A dir la verità, così come sono strutturate le entrate nei bilanci, il rischio di default mi pare evidentissimo. Per efficientare i servizi alle imprese e ai cittadini considero fondamentali da subito atti formali per ridare strumenti finanziari e prospettive al personale. E le competenze della Provincia sono, ad esempio, la pianificazione territoriale, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, la pianificazione dei servizi di trasporto, la gestione delle strade provinciali, la rete scolastica, l’assistenza tecnico amministrativa ai Comuni. Competenze che possiamo definire strategiche.

Infine, la Democrazia ha un significato che può essere declinato operativamente con diverse modalità. Nel caso delle elezioni provinciali del 31 ottobre prossimo il senso della Democrazia è nel voto degli eletti nei Consigli Comunali che scelgono tra loro i Consiglieri Provinciali. Io preferisco quando votano i cittadini. Per questo auspico a breve una riforma coraggiosa che, oltre ai bilanci, restituisca agli elettori la possibilità di scegliere contestualmente i Consiglieri Provinciali e il Presidente.