Votata all’unanimità la nuova legge sugli agriturismi

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Consiglio Regionale – Disciplina degli agriturismo

È stata approvata all’unanimità, nella seduta del 17 febbraio, la proposta di legge regionale n. 36/2015, “Disciplina dell’agriturismo”. Tra le innovazioni, la semplificazione della normativa e l’attribuzione della competenza amministrativa agli enti locali.
La norma regola la materia agriturismo, puntando sul territorio: d’ora in poi gli operatori piemontesi dovranno acquistare almeno l’85 per cento dei prodotti alimentari somministrati alla clientela presso altre aziende subalpine e di questa quota, almeno il 25 per cento deve essere di produzione propria. Soltanto il 15 per cento, quindi, potrà essere acquistato nei circuiti di distribuzione differenti. Si prende anche atto che la commercializzazione, la valorizzazione e la fornitura di beni e servizi – ovvero la ricezione e l’ospitalità – prima inquadrate tra le attività industriali o commerciali, sono divenute parte dell’attività agrituristica.
Co-relatori di maggioranza sono stati Gianluca Vignale (Fi) ed Elvio Rostagno (Pd), relatore di minoranza Paolo Mighetti (M5s). Il provvedimento era stato ampiamente condiviso in Commissione ed è stato discusso in accordo tra tutte le parti, diversi emendamenti del Movimento 5 stelle, sono stati inoltre approvati anche nella seduta di votazione.
L’intento è quello di normare e di riqualificare l’offerta del settore agrituristico con un’attenzione particolare ai prodotti agricoli locali. La legge riguarda non solo chi fa agriturismo ma una vasta serie di attività connesse all’agricoltura, che oggi in Piemonte agiscono in regime di vacatio legis, rendendo possibili situazioni di concorrenza sleale tra chi ha avviato un’attività imprenditoriale nel rispetto di normative e permessi nazionali, e chi no.
Rostagno, nella relazione, ha spiegato che “si tratta di un importante passo avanti per la valorizzazione dei prodotti locali e si punta anche alla tutela dei cascinali e delle costruzioni rurali”. “Il passaggio successivo sarà quello di riprendere gli altri aspetti connessi all’agricoltura anche sui fondi europei, e poi dovremo affrontare la questione dell’agricoltura sociale”, ha detto Vignale nella dichiarazione di voto. “Speriamo nei prossimi anni lavorare sul Psr, per completare il quadro con le risorse europee e per implementare la capacità agrituristica della nostra regione”, ha aggiunto Mighetti.