The next day

io.chiampa

Penso al voto del 25 maggio prossimo. In realtà penso al 26 maggio, cioè al giorno dopo: qualcuno sarà felice per la vittoria (spero Chiamparino), qualche partito avrà raggiunto percentuali inaspettate (spero il PD) e alcuni candidati saranno eletti in Consiglio Regionale (e io spero di essere tra questi).
Comunque vada, il 26 maggio si fermerà la carovana elettorale con il suo frastuono e le sue cartacce distribuite. Noi candidati scenderemo dal palco illuminato delle recite, un palco utile a raccogliere il maggior numero di voti possibile, a cui nessuno di noi si sottrae.
Però diciamocelo sin da ora: il gioco democratico del palco elettorale, con le sue luci, i microfoni e le facce sorridenti, ha ormai stufato gran parte degli elettori. E, lo ammetto, anch’io vorrei riuscire a cambiare l’uso di questo palco, vorrei che lo trasformassimo insieme nel palco delle soluzioni possibili. Vorrei che il voto del 25 maggio fosse davvero partecipato, vorrei fosse un evento popolare, vorrei fosse vissuto come una scelta per trovare insieme una soluzione, non solo per eleggere un candidato.
Certo, non mi nascondo, vorrei essere eletto perché ho l’impressione che questo sia davvero il tempo giusto per cambiare.
Mi sono convinto della necessità di accelerare verso un buon cambiamento ad ottobre dell’anno scorso, in uno dei tanti circoli del PD della nostra provincia, quando una donna democratica, a conclusione del suo intervento, ci ricordò una di quelle frasi che restano impresse nel tempo: “quando si alza il vento del cambiamento puoi scegliere se costruire muri o mulini a vento. Ebbene, qui, nella nostra Provincia, insieme ad altri amici, con un po’ di coraggio e a viso aperto, abbiamo costruito un mulino per cogliere l’occasione del vento che spirava nel verso secondo noi più giusto.
Abbiamo fatto tanta fatica e ci sono state anche ferite e incomprensioni, ma adesso le energie che stiamo producendo dobbiamo metterle a disposizione della nostra gente. Con autentica passione e con la voglia di vincere. Soltanto così il 26 maggio, il giorno dopo le elezioni, sarà un giorno migliore per tutti.