E’ stata inserita nel Decreto Energia una norma che prevede l’apertura delle autocandidature per individuare il sito dove realizzare il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi. In questo modo, di fatto, si vanifica il lavoro di anni per l’individuazione di aree potenzialmente idonee: oggi i siti sono 67, inseriti nel CNAPI, Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee, pronta da mesi ma mai pubblicata.
Poco tempo nel dibattito pubblico la città di Trino é apparsa come ipotesi di autocandidatura per diventare sito per il Deposito. Quel territorio è sempre stato escluso non a caso, perché inadatto per la faglie, laghi e bacini idrici, aree protette, centri abitati, infrastrutture, siti industriali. Con la logica delle autocandidature, il Governo Meloni apre a questa possibilità? Sarebbe una scelta folle.
Ci batteremo in tutte le sedi istituzionali per la salvaguardia dei nostri territori: una decisione di tale delicatezza non può essere presa alla leggera, ma soppesata e supportata da fatti e analisi scientifiche. Ci aspettiamo l’approvazione del nostro ordine del giorno in Consiglio Regionale e che il Presidente della Giunta si schieri con noi per difendere la sicurezza del Piemonte.