Ospedale di Alessandria al centro degli interessi del Piemonte

Ravetti: “L’Ospedale di Alessandria giocherà un ruolo importante nel Piemonte.” “Lavoriamo per un vero salto di qualità dell’hub e per integrare ospedale e territorio.” “Al più presto dovremo assumere infermieri e medici”

Nella mattina del 9 febbraio ho visitato alcuni reparti dell’ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria, un sopralluogo che nella mia veste di presidente della Commissione sanità del Consiglio regionale del Piemonte mi ha permesso di analizzare le potenzialità di quello che è stato individuato come uno dei 6 presidi Hub del Piemonte; una scelta che, come consigliere regionale alessandrino, mi stimola a lavorare per progettare un futuro di eccellenze nel nostro territorio con un vero salto di qualità della nostra sanità, immaginando, attraverso le politiche per la salute, una prospettiva di potenziale sviluppo in diversi settori economici. Per tali obiettivi voglio ricordare che gli ospedali SS Antonio e Biagio, il Borsalino e l’Ospedale infantile Cesare Arrigo hanno già ottenuto riconoscimenti lusinghieri nel Piano Nazionale Esiti realizzato dall’agenzia nazionale sanità Agenas, ivi incluse le classifiche nazionali che li attestano nei primissimi posti, quindi tra le migliori strutture in termini di garanzie e di sicurezze per i pazienti.

Durante la visita, ma anche in colloqui intercorsi nei giorni precedenti, mi sono state illustrate specialità di assoluto valore e di eccellenza riconosciute dalla comunità scientifica nazionale quali, giusto a titolo esemplificativo, oncologia, ematologia, l’attività riabilitativa del Borsalino, la terapia neonatale e l’ortopedia pediatrica dell’Infantile, oltre all’utilizzo del robot chirurgico per le varie specialità. Sono convinto che alle attività dell’azienda ospedaliera servirà assemblare tante altre attività e tante altre eccellenze in un nuovo progetto di assoluto valore: penso a ragionamenti e prospettive di collaborazione con l’Università, all’opportunità di insediare un incubatore di start up con profilo bio medico dedicate all’innovazione e alla ricerca in rete con il Parco Tecnologico di Rivalta, senza dimenticare una integrazione con tutti gli ospedali di territorio che possono diventare parte attiva in un nuovo ambito di integrazione tra acuzie e post acuzie per la gestione dei pazienti cronici. Dobbiamo attuare finalmente la vera integrazione tra il territorio e l’ospedale, senza dimenticare i privati ed il loro ruolo complementare, non competitivo, nella sanità alessandrina. Al Presidente Sergio Chiamparino e all’assessore alla sanità Antonio Saitta intendo riportare queste mie proposte e la sollecitazione affinché all’ospedale di Alessandria si possa al più presto procedere con l’assunzione di medici ed infermieri non appena il tavolo ministeriale sbloccherà il turn over alla luce dei risultati presentati dopo i primi sei mesi di governo dei conti della sanità piemontese. Servirà altresì rafforzare reparti quali ad esempio ginecologia, pneumologia, unità coronarica, emodialisi sia con nuovo personale sia con opere di ammodernamento delle strutture e della strumentazione tecnologica, così come per il Pronto Soccorso

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