Migranti e Europa sono i temi forti delle Destre. Eppure, se ragioniamo, sono l’annuncio del loro fallimento.

 

“Non abbiamo colpe se siamo nati dalla parte sbagliata e soprattutto voi non avete alcun merito di essere nati dalla parte giusta”. Questa è la risposta di un rifugiato somalo a chi gli chiedeva perché aveva deciso di fuggire. Chissà, io non so se sono nato dalla parte giusta, non me lo sono mai domandato; so che sono nato dalla parte più confortevole, se paragonata a tante altre parti del mondo. Un luogo, l’Europa, che peggiora e che ha bisogno subito di soluzioni per evitare il declino dei diritti; ma questo resta pur sempre il posto migliore rispetto a tutti gli altri. In questa premessa è contenuta la ragione per cui domenica andrò a votare le forze Riformiste e non quelle populiste e nazionaliste. Se avete qualche istante provo a spiegarmi. Intanto vorrei fare una considerazione sui migranti, tema principale di questa campagna elettorale che tanta fortuna sta assicurando alle destre nazionaliste.

Al prode Salvini, giuratore sui Vangeli, sul tema dei migranti consiglio la lettura dell’Angelus di Papa Francesco datato mercoledì 26 ottobre 2016. È vero che il Papa fa il Vicario di Cristo e Salvini no ma giurare sul libro che racconta la storia di Gesù significa almeno averlo letto e condividere il Suo pensiero e, di conseguenza, quello del Suo Vicario. Quindi, o Salvini non ha letto il Vangelo, o Salvini ha cambiato idea e sostiene che le “Diocesi, le Parrocchie, gli istituti di vita consacrata, associazioni e movimenti, tutti i singoli Cristiani, tutti noi, siamo chiamati ad accogliere i migranti”. Berlusconi non ha giurato sul Vangelo, credo ne abbia uno laico scritto di suo pugno su cui fa giurare gli altri, e quindi può sostenere che rimanderà nelle loro terre 650 mila persone di cittadinanza diversa da quella italiana. È uno spot geniale coniato dal re degli spot. Devo commentarlo? Ci credete davvero? Se credete che sia possibile mandare a casa 650 mila persone fermatevi qui, non andate avanti con la lettura, ci vedremo prima o poi. Se credete che non sia possibile vi ringrazio e andiamo avanti insieme. Io sono figlio e nipote di migranti economici e conosco abbastanza bene la questione. A me hanno insegnato l’educazione che non è solo uno stile nel rapporto con il prossimo. L’educazione è il rispetto per le regole scritte e non scritte che rendono civile una comunità. E quando arrivi in una società ben educata ti adegui, non fai lo sbruffone o peggio il delinquente. Dai migranti e da noi stessi dobbiamo pretendere educazione ma non è sufficiente. Il fenomeno migratorio va gestito con intelligenza, non va subito con inerzia. Se vogliamo diminuire i viaggi dall’Africa dobbiamo fare dell’Africa un posto migliore. Ed è possibile, basta cambiare l’ordine delle priorità nelle politiche internazionali, quelle su cui scorrono velocemente i flussi finanziari ma non i diritti, nemmeno quelli utili a garantire la sopravvivenza dell’umanità. Questione complicatissima che non può essere affrontata in quattro righe ma il campo della distribuzione equa dei diritti nel mondo è quello sul quale la Politica deve esercitarsi. In particolare l’Europa, la nuova Europa, quella che ancora non c’è, e di cui abbiamo un grande bisogno, può fare la differenza, altro che premiare i nazionalisti anti europei! Appunto l’Europa è l’altro argomento che mi convince a sostenere la coalizione Riformista contro i populisti e i nazionalisti. Per esempio sui migranti l’Europa potrebbe fare molto di più in particolare sull’accoglienza e sull’integrazione evitando all’Italia il peso complessivo di queste politiche. Io penso sia arrivato il tempo per modificare la Convenzione di Dublino che è il regolamento dell’Unione europea che stabilisce criteri e meccanismi per l’esame, e l’eventuale approvazione, di una domanda di protezione internazionale presentata da un cittadino di un Paese terzo. Un regolamento troppo oneroso per l’Italia, firmato e voluto dalle destre. Va cambiato e va cambiata l’Europa unendo gli Stati membri per garantire un esercito all’altezza delle sfide che richiede la sicurezza mondiale, una sanità pubblica per tutti e politiche serie per la casa e per la scuola. Un’Europa dove i talenti imprenditoriali vengono premiati e dove il lavoro dipendente è dignità, non rassegnazione, paura o peggio, sfruttamento. Due argomenti, l’immigrazione e l’Europa, che sono i vessilli elettorali delle destre ma che rappresentano, almeno per me, l’annuncio del disastro delle loro politiche. Io gioco nel loro campo e voglio guadagnare terreno con le nostre idee.