Dichiarazione di voto su bilancio, legge di stabilità e documento di economia e finanza Regionale.


Un Presidente, una Giunta e una maggioranza insufficienti.

Abbiamo una forza su cui possiamo contare in condizioni ordinarie, ed è la stessa forza a cui oggi affidiamo le nostre speranze e la nostra fiducia: le competenze scientifiche, la qualità dei nostri operatori sanitari, medici, infermieri, la loro disponibilità ad affrontare con equilibrio in ogni istante tutti i pazienti e in tutte le condizioni. Quando ritorneremo in condizioni ordinarie, quando la normalità tornerà ad essere la modalità in cui vivremo, faremo il possibile per non scordarci di loro, di tutti, in particolare dei protagonisti del nostro Sistema sanitario pubblico che si è dimostrato il vero bastione a difesa della nostra salute contro un nemico silenzioso, invisibile, crudele. Sono certo che non scorderemo nemmeno le persone tuttora impegnate in diversi ruoli strategici come la protezione civile, il volontariato e in tutti quei lavori codificati “essenziali” che sono ancora adesso i più esposti al contagio.

Non dimenticheremo le persone che a causa di questo maledetto virus sono decedute o le persone che a questo virus hanno associato fatalmente altre patologie. Non numeri, non percentuali, non età medie ma nomi, cognomi, storie, paure, famiglie. Appunto ai famigliari assicuriamo la nostra rispettosa vicinanza.

Siamo stati convocati in questa seduta inedita e singolare, nell’osservanza delle norme e dei principi di prudenza, per discutere i documenti di programmazione economica e finanziaria della Regione Piemonte e il primo pensiero è rivolto ai colleghi di maggioranza, alla Giunta, al Presidente. Chiedo a loro se ora è chiaro cosa intendevo dire all’inizio della Legislatura quando a nome dei colleghi del mio Gruppo ho pronunciato la parola – responsabilità -. I tempi e il metodo concordati per consentire al Piemonte in questi momenti complicati di avere un bilancio operativo, dimenticando ogni prerogativa emendativa, fino a quelle ostruzionistiche tipiche delle opposizioni, nonostante tutto, sono la dimostrazione che per noi vengono prima le ragioni delle Istituzioni al servizio dei piemontesi. Ho detto -nonostante tutto-. Certo.

Nonostante voi, Presidente, nonostante la sua maggioranza.

Nonostante il vostro iniziale atteggiamento in Commissione che non teneva in alcuna considerazione le prime avvisaglie di un rallentamento della nostra economia, in particolare dei primi chiari segnali di crisi del sistema turistico, culturale e del commercio.

Nonostante le nostre proposte che in larga misura non sono mai state prese in seria considerazione salvo accorgervi che avevamo così buone ragioni, penso agli assegni di cura, che ad un certo punto vi siete attorcigliati senza pudore politico attorno ad un emendamento per coprire le vostre mancanze, un emendamento che avete voluto impropriamente intestarvi.

Nonostante il nostro invito ad abolire l’Irap per alcune specifiche categorie, nonostante i nostri appelli volti a mettere a disposizione più fondi per la liquidità delle imprese, per il rilancio dei settori più in difficoltà.

Nonostante il nostro invito pubblico caduto nel vuoto a lavorare insieme ad un nuovo Piano per la competitività che avete evocato a più riprese come un mantra tautologico che è rimasto appeso nelle aspettative come le soluzioni a tutti i problemi del mondo quando, proprio per l’enormità dei problemi, tutto questo rischia di essere un soccorso tardivo e scontato. Un mantra, quello del Piano per la competitività, che avete trattato come un mago tratta il coniglio che esce dal suo cappello.

Nonostante il vostro gioco a criticare il Governo nazionale spostando sul piano del contenzioso politico un confronto che meritava ben altro piglio Istituzionale. E ancora. Nonostante gli errori che in questa fase avete commesso e che sono per me, per noi, fin comprensibili e sui quali, mi sia permesso, ho e abbiamo costruito argini per evitare ogni forma di cinico sciacallaggio politico.

Nonostante, infine, da voi non sia arrivato altro che una piccola testimonianza economica sul Coronavirus, perché le risorse liberate o sono frutto di positive ricadute generate da provvedimenti nazionali o sono accantonamenti derivanti da scelte adottate nella scorda Legislatura o sono devoluzioni di privati cittadini o aziende.

Presidente, noi votiamo contro i documenti finanziari che ci proponete perché esprimono una politica in cui non ci riconosciamo.

Grazie a noi il Piemonte ha il suo bilancio. Continueremo a lavorare per dare forza all’Istituzione Regione Piemonte mettendo al centro sempre gli interessi dei cittadini. Riprenderemo con forza le battaglie politiche sui temi economici e sociali cercando di completare ciò che riteniamo insufficiente. E -insufficiente- è l’aggettivo che più di altri ha segnato e segna ancora la vostra azione di governo.