Dichiarazione di Domenico Ravetti sul Terzo Valico

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Amministrare la cosa pubblica significa una grande responsabilità. Bisogna saper affrontare i problemi che si pongono con la dovuta attenzione cercando di ottenere sempre il massimo risultato possibile nell’interesse dell’intera collettività e del territorio cui si fa riferimento e di cui si è espressione.
Per queste ragioni bisogna sapere analizzare il tema del Terzo Valico ferroviario in tutta la sua complessità e con lo spirito giusto.
Il Terzo Valico è un’opera infrastrutturale derivante da scelte che sia l’Europa che l’Italia ritengono strategiche e prioritarie per lo sviluppo e la coesione transnazionale, scelte su cui le Comunità locali non hanno, ad oggi, alcuna possibilità di incidere a causa delle vigenti disposizioni legislative.
Gli enti locali devono farsi interpreti della volontà collettiva di ricerca di garanzie e di tutele finalizzate all’azzeramento o quantomeno alla mitigazione dell’impatto ambientale, cercando di trarne i maggiori benefici possibili e le potenzialità di crescita e di sviluppo che l’opera porta con sé, senza cedere a nessun tipo di condizionamento o di pressione che possa mettere in discussione il benessere e la salute della popolazione e dei lavoratori, nell’interesse del bene comune.
Gli Amministratori locali dei territori che sono interessati dal tracciato di questa infrastruttura hanno avuto ad oggi un comportamento encomiabile a riguardo, contrattando negli appositi “tavoli istituzionali”, riuscendo a influire sulle modalità operative ed esecutive dell’opera giungendo persino a modificare il percorso della linea riducendone significativamente la tratta.
Per questi motivi sarò al fianco dei territori e dei loro Amministratori nell’azione di condizionamento e di valorizzazione del territorio facendomi interprete e portavoce delle loro istanze.