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Consorzio Rifiuti: Ovada e Acqui Terme con o contro Novi Ligure e Tortona? Qualcuno ha interesse a dividere le Istituzioni?

“Sulla raccolta e smaltimento rifiuti in provincia di Alessandria chi può fare chiarezza? La Legge Regionale 1 del 2018 all’articolo 2 definisce gli obiettivi e le finalità della gestione dei rifiuti in Piemonte a tutela dell’ambiente in uno scenario di sostenibilità economica. In particolare vengono specificati gli obiettivi di minor produzione di rifiuto pro capite, così da conservare nel tempo gli impianti di smaltimento, e un graduale, ma significativo aumento della percentuale di raccolta differenziata” spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

“Leggo le dichiarazioni pubbliche dei Sindaci di Acqui Terme e Ovada, città che hanno raggiunto risultati molto positivi in breve tempo grazie ad adeguati metodi di raccolta “porta a porta”. In quelle dichiarazioni parrebbe evidente l’irritazione nei confronti dei loro colleghi di Novi Ligure e Tortona perché, così sostengono, sul percorso per raggiungere gli obiettivi di buon senso contenuti nella legge regionale hanno “tirato il freno a mano”. Inoltre, a corredo, è rilevabile una limpida accusa rivolta al vertice del Consorzio di bacino Csr che parrebbe ignorare il confronto istituzionale” prosegue Ravetti.

“E’ tempo di fare pubblicamente quattro domande:

  1. Perché la provincia di Alessandria continua a presentare i dati peggiori del Piemonte e perché il quotidiano resoconto giornalistico è lì a dimostrare uno stato almeno di incertezza nelle scelte di alcune amministrazioni comunali finalizzate a migliorare la situazione?
  2. Si può sapere la verità su quanta “vita” hanno ancora le attuali discariche e che ne sarà del nostro territorio quando alcune (anche solo una) non saranno più utilizzabili?
  3. E’ vero che un cittadino di un ambito consortile che, grazie alle scelte del suo Sindaco, con attenzione produce meno rifiuti e li differenzia con scrupolo paga la sua quota e pure “un pezzo” di quella di un cittadino dello stesso ambito meno attento e meno scrupoloso il cui Sindaco ha rinviato l’applicazione di metodi di raccolta virtuosi?
  4. Secondo i lettori più attenti l’Assessore regionale all’Ambiente cosa pensa di tutto questo caos?” conclude Domenico Ravetti.

ALESSANDRIA E NUOVO OSPEDALE: ORA SI PUO’

EDILIZIA SANITARIA. RAVETTI (PD): “ORA CI SONO LE CONDIZIONI PER REALIZZARE IL NUOVO OSPEDALE”.
Ravetti e Salizzoni chiedono un piano decennale dell’edilizia sanitaria per programmare l’utilizzo dei 150 milioni

“Mi fa piacere che finalmente si torni a parlare del nuovo ospedale di Alessandria. Mi sono impegnato con determinazione per ottenere due risultati importanti per l’alessandrino, ovvero l’apertura del corso universitario di Medicina e Chirurgia e l’avvio delle procedure per il riconoscimento del SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCS) sulle patologie ambientali e il mesotelioma. Ora con la stessa determinazione e convinzione mi impegnerò per la realizzazione del nuovo ospedale”. Così dichiara il capogruppo Pd in Consiglio regionale Domenico RAVETTI, commentando l’aumento di due miliardi del fondo per l’edilizia sanitaria annunciato dal ministro della Salute Roberto Speranza.
“Il Governo ha messo a disposizione 2 miliardi di euro per progetti di edilizia sanitaria, di questi 150 toccheranno al Piemonte – aggiungono Domenico RAVETTI ed il vice Presidente del Consiglio regionale Mauro SALIZZONI – Si tratta di risorse molto importanti, che si aggiungono a quelle già destinate per i progetti avviati, ovvero Città della Salute di Novara, Parco della Salute di Torino e i nuovi ospedali unici del Vco e dell’AslTO5. Siamo certi che una quota parte di questa nuova dotazione finanziaria sarà utilizzata per varare i progetti su Alessandria e Cuneo, superando strutture vecchie ed inefficienti con nuovi e moderni ospedali. Se guardiamo a quanto sta avvenendo a Novara grazie al partenariato pubblico privato, possiamo dire che ora esistono realmente tutte le condizioni favorevoli per realizzare nuove strutture all’avanguardia e capaci di ospitare la più avanzata tecnologia unitamente alla ricerca universitaria. Per questo chiederemo alla Giunta regionale di predisporre un piano decennale per l’edilizia sanitaria piemontese in modo da varare una rigorosa programmazione che impegni i 150 milioni aggiuntivi.”

CHIESTI 5 MILIONI PER AFFRONTARE L’EMERGENZA ALLUVIONE

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Illustrati gli emendamenti su dissesto idrogeologico, fragilità sociali, Finpiemonte ed edilizia sanitaria

“Si può fare di più e meglio. Nell’assestamento di bilancio non troviamo un solo segnale di natura sociale ed economica che incontri le esigenze dei piemontesi. Per questo il Pd presenterà 250 emendamenti ed auspichiamo una discussione seria”: così dichiara il Capogruppo Pd Domenico RAVETTI presentando le proposte del Partito democratico all’assestamento del Bilancio 2019-2021 della Regione Piemonte. Alla conferenza stampa sono intervenuti il Segretario regionale Paolo Furia ed i consiglieri Alberto Avetta, Monica Canalis, Sergio Chiamparino, Raffaele Gallo e Domenico Rossi.
“Continuiamo ad assistere all’immobilismo di Cirio e della sua Giunta. Abbiamo fatto bene qualche settimana a sollevare la questione del riutilizzo dei 200 milioni di Finpiemonte, perché il programma di investimenti che doveva essere concluso nel 2019 viene spalmato ora in tre annualità. Il che significa ritardare un’iniezione di risorse di cui il mondo delle imprese necessita subito. Per questo chiederemo un’accelerazione del piano di investimenti e di spostare 56 milioni dal 2021 al 2020, come segnale per quei settori strategici dell’economia piemontese che versano in difficoltà”. “Inoltre, a seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito diversi territori della nostra Regione, presenteremo un emendamento che prevede lo stanziamento di 5 milioni di euro per consentire ai Comuni di affrontare l’emergenza del dissesto idrogeologico”. “Siamo poi preoccupati per come la maggioranza sta affrontando il tema delle fragilità sociali. Dobbiamo garantire certezze sugli extra Lea e gli assegni di cura, certezze che oggi non ci sono. Per questo chiediamo di incrementare il capitolo delle fragilità sociali di 18 milioni di euro”. “E poi, basta con le incertezze sulla realizzazione della Città della Salute di Novara. Sull’edilizia sanitaria della nostra Regione, da Novara a Torino passando per il Vco e l’Aslto5, è il momento delle scelte e dell’assunzione di responsabilità”.