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BILANCIO


IL PRESIDENTE DEL GRUPPO PD IN CONSIGLIO REGIONALE: “Più risorse per i settori colpiti dagli effetti del coronavirus. Un milione soltanto è insufficiente; non prorogare l’ordinanza non basta”
Torino – 27 febbraio 2020 – “I provvedimenti, sacrosanti, adottati per il contenimento del coronavirus, stanno producendo effetti drammatici per il nostro sistema produttivo, commerciale, turistico e culturale. Le chiusure degli enti di formazione e delle scuole, lo stop alle gite scolastiche, i limiti alle manifestazioni pubbliche e, più in generale, la preoccupazione del contagio, proprio nel periodo delle settimane bianche e dei carnevali, avranno impatti profondi di cui si comprenderà la gravità soltanto tra molti mesi. Per questo non possiamo far finta di niente e pensare di affrontare una situazione straordinaria con mezzi ordinari. Certo, c’è bisogno dell’intervento dello Stato e il Partito Democratico piemontese sarà in prima fila a chiedere, con forza, al Governo di non lasciare sola la nostra Regione. Ma ci sono anche risorse straordinarie, rese disponibili, nella scorsa legislatura, dalla mancata capitalizzazione di Finpiemonte, che possono fornire una risposta importante alle esigenze di un territorio in crisi” spiega il Presidente del Gruppo del Partito Democratico.
“La Giunta Chiamparino aveva predisposto un proprio piano per l’utilizzo di quelle risorse. La Giunta Cirio ha presentato un maxiemendamento al Bilancio che prevede modifiche a quel piano. Il Pd è dell’idea che queste proposte vadano riviste, urgentemente, alla luce degli avvenimenti di questi giorni, e si debba farlo attraverso il confronto con i rappresentanti delle attività produttive, commerciali, turistiche e culturali, garantendo a questi settori adeguata priorità e risposte concrete alla situazione che stanno vivendo. La discussione che stiamo affrontando sul bilancio regionale non può svolgersi come se nulla stesse accadendo o nascondendosi dietro la richiesta di non prorogare l’ordinanza. Ci troviamo di fronte a necessità impellenti: quella di implementare le risorse destinate direttamente alle aziende rispetto a quelle per reti e consorzi, quella di valorizzare le misure che garantiscono contributi a fondo perduto, quella di incentivare iniziative di corretta comunicazione e promozione del territorio” prosegue l’esponente dem.
“Un milione non basta – conclude il Presidente del Gruppo Pd – è necessario aumentare le risorse destinate a turismo e cultura, che, in base alle notizie che abbiamo, risulterebbero sacrificate. Nelle politiche fiscali, inoltre, si devono sostenere le imprese e le azioni che i Comuni possono attivare in questo ambito, posticipando o sospendendo tasse quali IMU, COSAP e tassa di soggiorno. Riteniamo, infatti, fondamentale che, in questo momento di grande difficoltà, i 15 mln di euro oggi disponibili per la riduzione della pressione fiscale, debbano essere destinati al sostegno straordinario delle imprese artigiane, commerciali e turistiche, riducendone l’IRAP, sostenendo altresì politiche di rilocalizzazione in Piemonte. Il milione annunciato oggi da Tronzano, prelevato dal fondo di riserva, è un pannicello caldo a fronte della crisi che stiamo vivendo”.

A PIACENZA ARRIVANO LE MERCI MENTRE ALESSANDRIA RESTA A GUARDARE.


18 febbraio 2020 – “Il polo logistico di Alessandria è a rischio isolamento. Operatori e sindacati alessandrini stanno lanciando un allarme – che condivido – preoccupati per l’importanza che sta assumendo il polo di Piacenza che potrebbe sorpassare Alessandria e diventare il punto di riferimento privilegiato per il trasporto merci dalla Liguria alla Pianura Padana e da qui verso l’Europa. Alcune settimane fa è stato firmato un Protocollo d’Intesa tra le Regioni Liguria, Lombardia e Piemonte con il Comune di Piacenza per lo sviluppo dei rapporti logistici tra Nord Ovest e polo dell’Emilia Romagna e subito dopo è partito un nuovo treno merci dal porto di Genova in direzione Piacenza, un riconoscimento del suo ruolo di snodo logistico fondamentale di questa area per i porti della Liguria, ruolo che potrà crescere ancora” spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.
“E Alessandria? Secondo il Presidente Cirio ha e continuerà ad avere un ruolo strategico, in particolare come retroporto della Ligura – prosegue Ravetti – affermazione che, secondo Cirio, sarebbe rafforzata dai 2 milioni di euro che, nel Decreto Genova, sarebbero destinati alla progettazione di Alessandria smistamento. Tuttavia, è importante sottolineare che Piacenza, in tempi molto rapidi, è concretamente partita con collegamenti ferroviari, mentre Alessandria e il Piemonte, nonostante le rassicurazioni del Presidente della Regione e le vaghe disponibilità del Sindaco, è in attesa”.
“Non rassicura – conclude Ravetti – il fatto che l’area retroportuale necessiti di spazi molto vasti che includerebbero anche l’area alessandrina, oltre a Piacenza. Alessandria resta a guardare e mentre da noi si organizzano convegni sulla logistica a Piacenza stanno arrivando le merci”

RISOLVIAMO I PROBLEMI O PER LA LEGA VA TUTTO BENE COSI’?

CRITICITA’ DELL’ASL ALESSANDRIA.

RISOLVIAMO I PROBLEMI O PER LA LEGA VA TUTTO BENE COSI’?

Esiste in Piemonte una quota di finanziamento per il Ripiano delle Perdite programmate che è pari complessivamente a circa 426 milioni e che viene utilizzato dalle Aziende Sanitarie Regionali per portare a pareggio i propri bilanci.

Nello specifico, esclusi i 160 milioni di perdite programmate della Asl Città di Torino, dovute essenzialmente alla complessità metropolitana costruita attorno a decenni di spesa storica e a tante articolazioni socio sanitarie che di fatto, oltre a restituire eccellenze, producono costi, spicca con tutta la sua evidenza il contributo che il Piemonte trasferisce all’ASL Alessandria di quasi 60 milioni (in aumento rispetto agli anni precedenti). Il 23 dicembre 2019 la Giunta regionale ha approvato il Consuntivo che determina l’ASL Alessandria come la peggiore nella classifica delle perdite programmate. Segue Asl Vercelli con 32 milioni, Asl VCO con 26 milioni, Asl Asti con 20 milioni, Asl Biella con 18 milioni, Asl Torino-4 con 16 milioni, Asl Cuneo-1 con 8 milioni, Asl Torino-3 con 7 milioni, Asl Torino-5 con 1 milione, mentre Asl Cuneo-2 e Asl Novara non hanno necessità di contributi per ripianare perdite. Per una maggiore comprensione sarebbe interessante conoscere anche le tabelle comparative con altri territori sui fattori qualitativi dei servizi resi ai cittadini, gli ultimi dati della mobilità passiva, e soprattutto, sarebbe utile ottenere un’analisi puntuale per capire se l’attuale sistema, già privo di un numero adeguato di medici, di infermieri e di altre figure socio sanitarie e amministrative, è nel tempo ancora sostenibile.

Per questo due anni fa avevo deciso di rendere pubblica la mia posizione su questa vicenda affiancando alle difficoltà già allora evidenti alcune ipotesi riorganizzative che nulla avrebbero tolto ai cittadini. Ricordo bene le critiche feroci della Lega e degli alleati di vario genere.

In questi giorni dedicati alle previsioni di bilancio 2020 l’Assessore alla sanità Icardi ha comunicato che metterà fine, o comunque cambierà radicalmente le procedure di Ripiano delle Perdite Programmate. Ma allora, quali saranno le scelte conseguenti per portare a pareggio i conti? Basterà la vaga intenzione di risparmiare? Vivremo forse una stagione di contenimento della spesa con tagli ai servizi? Si evocherà ogni volta come un mantra salvifico la privatizzazione delle strutture sanitarie? Oppure si avrà il coraggio di sostenere che non era del tutto insensato il dibattito che avevamo avviato sulla riorganizzazione del sistema sanitario pubblico della nostra provincia?

La Lega, e la compagnia ad essa aggregata, hanno chiaro che è arrivato il tempo di decidere insieme ai medici, agli infermieri, agli operatori socio sanitari, ai Sindaci e ai sindacati quale modello è più utile per loro e per i cittadini?

Se l’approccio al problema sarà serio e inclusivo noi daremo una mano e non cercheremo lo scontro politico basato sulla pessima propaganda come invece ha fatto la destra alessandrina prima delle elezioni 2019. L’auspicio è che non si continui a rinviare le scelte addirittura negando i problemi.