Tutti gli articoli di domenico ravetti

SCIOGLIETE LE RIGHE DELL’ATTUALE SISTEMA CORRENTIZIO INTERNO AL PD

Per la prima volta dall’atto di fondazione il PD rischia l’estinzione per inutilità. Non sarebbe la prima volta che in Europa una grande forza politica di popolo evapora nel nulla. Questo è già avvenuto quando valori, progetti, identità vengono meglio rappresentati da altri partiti e, di conseguenza, vengono più semplicemente riconosciuti dagli elettori.

Oppure per incapacità del gruppo dirigente nazionale di affrontare le crisi che ciclicamente tutte le formazioni politiche subiscono.

Io credo che il PD rischi seriamente l’estinzione proprio per la somma di questi due fattori: profilo politico indefinito e diffuse scarse abilità del gruppo dirigente nazionale.

Sul profilo politico avremo un paio di mesi di discussione, spero, ma soprattutto anni di ricostruzione della nostra identità che non genereremo solo nei documenti congressuali ma, in special modo, nell’opposizione quotidiana alla destra al governo del Paese.

Sul gruppo dirigente, invece, qualcosa dobbiamo dire subito. Partiamo dalle aree o correnti politiche interne al PD. Nulla di male, ne ho fatto parte, ne riconosco l’utilità. Ma, detto con chiarezza, da luoghi di elaborazione del pensiero politico sono diventate contenitori di carrierismo capeggiate non da leaders ma da soggetti più abili di altri a garantire, in primis per sé e poi per gli accoliti (o per persone ancora più prossime), elezioni ed incarichi. Sugli incarichi: ciò è avvenuto in più circostanze ma sempre con il pretesto di salvare il Paese da crisi furibonde o per non consegnarlo alla “destra più destra che c’è” attraverso accordi parlamentari tra gruppi incompatibili tra loro. E sulle elezioni? Togliamo il velo dell’ipocrisia: alle ultime elezioni politiche tutto il gruppo dirigente nazionale si è messo al riparo posizionandosi nella parte proporzionale in cima alle liste bloccate per garantirsi la rielezione. Non ricordo una/o dirigente di prima fascia che abbia accettato la sfida con coraggio nei collegi uninominali, non una/o! E nemmeno una/o che, pur candidato nel proporzionale sicuro, abbia dato una mano nei territori difficili con candidature di servizio per alzare le percentuali del partito investendo qualche risorsa personale in campagna elettorale.  

Eppure, fin qui riesco ancora a gestire i sussulti di indignazione. La linea di confine oltre la quale la mia indignazione manifesta tutta la sua libertà è data dalla certezza che gli stessi in queste ore sono impegnati a mantenere in qualche modo il timone del PD nelle loro mani per reiterare quelle pratiche. Va bene. Tutto è possibile, anche che chi ha privilegi si batta per mantenerli per la settima o l’ottava, se non la nona rielezione in Parlamento. Ma ora il fronte della politica si è spostato altrove e per il PD il fronte si chiama – sopravvivere per tornare con il tempo a dare fiducia e speranza all’Italia -. Quindi, “sciogliete le righe” dell’attuale sistema correntizio che è la vostra confort zone inespugnabile. Venite con noi da soli, non in compagnia. Partecipate al congresso, magari questa volta – ascoltare più che parlare – può esserci d’aiuto. Promesso: le ricomporremo le aree politiche interne al PD ma in base alle idee, non in base all’idea di tornare in Parlamento.      

Mobilità passiva in sanità

Sono al convegno sulla mobilità passiva in sanità, ovvero le migrazioni in altri territori di pazienti alla ricerca di risposte ai loro fabbisogni di salute.

Nell’intervento del Direttore Generale Asl Al emerge su questo tema che in provincia di Alessandria i cittadini non premiano la sanità pubblica.

Mi sbagliavo? No.

Bisogna migliorare? Sì.

Si sta facendo il possibile per migliorare? No.

Respinta la mia mozione per istituire una commissione d’inchiesta

Sulla gestione della Peste Suina Africana e sulla gestione degli ungulati ho proposto con una Mozione l’istituzione di una commissione d’inchiesta e la Giunta in sede di discussione ha manifestato contrarietà.

Mi sono subito reso disponibile a modificare l’impegno nel senso di istituire una commissione di indagine o, in alternativa, un semplice Gruppo di lavoro interno alla III commissione.

Anche su questa proposta la Giunta e la maggioranza hanno deciso di “alzare il muro”.

Questo è l’imbarazzante livello di confronto sulla Peste Suina Africana e sul problema ungulati in Piemonte.

Il resto son tante chiacchiere.

#perunabuonaregione#dallastessaparte#accantoate#stoconvoi