Abbiamo ancora la forza.

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Domani finisce la storia del Governo presieduto dal segretario del Partito Democratico. Esulteranno i Grillini, i leghisti, Casa Pound, i redivivi berlusconiani e gli eredi di Bertinotti. Avranno tutti buone ragioni per esultare. Io no, non esulto. In quota parte, per quel poco che conto, sento il peso della sconfitta che condivido con la mia comunità politica. Non tutta. Non possiamo fare finta che non sia successo nulla, la verità è che la riforma era l’unica possibile, (dato il contesto parlamentare,). Ma c’era dell’altro: noi non abbiamo ascoltato tutti i lamenti di una società impaurita, ferita, delusa; e gli italiani in larga misura non hanno solo risposto al quesito referendario ma anche alla domanda “il Pd sta facendo bene?” E buona parte ha detto No. A volte le sconfitte sono salutari e questa sarà proprio una di quelle. Ci farà bene, ne sono certo. Ma dipende molto dalla ripartenza e da domani, dalla direzione nazionale del PD. Quello che non dobbiamo fare è sostenere un governo tecnico alla Monti, lo facciano i leaders del No, noi il senso di responsabilità lo abbiamo dimostrato troppe volte pagando prezzi enormi. Tutti, nessuno escluso, sostengano un governo per riscrivere le regole del gioco, poi si torni al voto con alleanze politiche e programmatiche chiare. Noi abbiamo ancora la forza che serve quando si ricomincia.