RISOLVIAMO I PROBLEMI O PER LA LEGA VA TUTTO BENE COSI’?

CRITICITA’ DELL’ASL ALESSANDRIA.

RISOLVIAMO I PROBLEMI O PER LA LEGA VA TUTTO BENE COSI’?

Esiste in Piemonte una quota di finanziamento per il Ripiano delle Perdite programmate che è pari complessivamente a circa 426 milioni e che viene utilizzato dalle Aziende Sanitarie Regionali per portare a pareggio i propri bilanci.

Nello specifico, esclusi i 160 milioni di perdite programmate della Asl Città di Torino, dovute essenzialmente alla complessità metropolitana costruita attorno a decenni di spesa storica e a tante articolazioni socio sanitarie che di fatto, oltre a restituire eccellenze, producono costi, spicca con tutta la sua evidenza il contributo che il Piemonte trasferisce all’ASL Alessandria di quasi 60 milioni (in aumento rispetto agli anni precedenti). Il 23 dicembre 2019 la Giunta regionale ha approvato il Consuntivo che determina l’ASL Alessandria come la peggiore nella classifica delle perdite programmate. Segue Asl Vercelli con 32 milioni, Asl VCO con 26 milioni, Asl Asti con 20 milioni, Asl Biella con 18 milioni, Asl Torino-4 con 16 milioni, Asl Cuneo-1 con 8 milioni, Asl Torino-3 con 7 milioni, Asl Torino-5 con 1 milione, mentre Asl Cuneo-2 e Asl Novara non hanno necessità di contributi per ripianare perdite. Per una maggiore comprensione sarebbe interessante conoscere anche le tabelle comparative con altri territori sui fattori qualitativi dei servizi resi ai cittadini, gli ultimi dati della mobilità passiva, e soprattutto, sarebbe utile ottenere un’analisi puntuale per capire se l’attuale sistema, già privo di un numero adeguato di medici, di infermieri e di altre figure socio sanitarie e amministrative, è nel tempo ancora sostenibile.

Per questo due anni fa avevo deciso di rendere pubblica la mia posizione su questa vicenda affiancando alle difficoltà già allora evidenti alcune ipotesi riorganizzative che nulla avrebbero tolto ai cittadini. Ricordo bene le critiche feroci della Lega e degli alleati di vario genere.

In questi giorni dedicati alle previsioni di bilancio 2020 l’Assessore alla sanità Icardi ha comunicato che metterà fine, o comunque cambierà radicalmente le procedure di Ripiano delle Perdite Programmate. Ma allora, quali saranno le scelte conseguenti per portare a pareggio i conti? Basterà la vaga intenzione di risparmiare? Vivremo forse una stagione di contenimento della spesa con tagli ai servizi? Si evocherà ogni volta come un mantra salvifico la privatizzazione delle strutture sanitarie? Oppure si avrà il coraggio di sostenere che non era del tutto insensato il dibattito che avevamo avviato sulla riorganizzazione del sistema sanitario pubblico della nostra provincia?

La Lega, e la compagnia ad essa aggregata, hanno chiaro che è arrivato il tempo di decidere insieme ai medici, agli infermieri, agli operatori socio sanitari, ai Sindaci e ai sindacati quale modello è più utile per loro e per i cittadini?

Se l’approccio al problema sarà serio e inclusivo noi daremo una mano e non cercheremo lo scontro politico basato sulla pessima propaganda come invece ha fatto la destra alessandrina prima delle elezioni 2019. L’auspicio è che non si continui a rinviare le scelte addirittura negando i problemi.

CUNEO PROCEDE, L’ALESSANDRIA LEGHISTA DORME.


Ricordate due mesi fa? In Consiglio regionale, su mia proposta, avevamo votato un atto di indirizzo per la realizzazione di due nuove strutture ospedaliere, una a Cuneo e una ad Alessandria. Oggi a Cuneo gli Amministratori hanno organizzato un convegno per iniziare a compiere delle scelte mentre nella provincia di Alessandria, a causa di una bassissima qualità della classe dirigente, siamo fermi al palo. E così la discussione gira attorno al passato che, in quanto tale, non c’è più ma da un tono a chi apre la bocca, e si arrotola attorno alla privatizzazione indecente di tutto quello che non funziona. Tutto questo mentre l’ospedale del capoluogo si è dato una prospettiva sulla ricerca in connessione con l’università ma del resto, a partire dalle enormi criticità generali, in particolare dalle criticità dell’ASL Alessandria, nessuno, ma proprio nessuno, ne vuole parlare.