CON IL POPOLO

CON IL POPOLO A TUTTI I COSTI.

COSTI ANCHE LA FINE DI QUESTO GOVERNO.


Dopo l’approvazione della legge di bilancio e dopo le elezioni in Emilia Romagna il voto non deve far paura. La Lega è dove si sente forte che ha il suo “ventre molle”.

Dobbiamo tornare a farci capire trovando una connessione sentimentale con le speranze dei cittadini e loro profonde aspirazioni.
Dobbiamo tornare a interpretare l’attesa della gente o, come diceva Giorgio La Pira, “l’attesa della povera gente”.
Invitavo nei giorni scorsi a far politica per organizzare speranze ed è quello che dobbiamo fare pur nella complessità del tessuto sociale italiano.
Dobbiamo costruire l’alternativa al nazionalismo ovunque, anche qui in Piemonte, e con ancora più determinazione nelle zone periferiche, a partire dai territori alessandrini dove la Lega si sente più forte perché la rabbia sociale si è saldata con le loro rassicuranti bugie. Ma non possiamo permetterci di fare confusione noi per primi. Casa, Salute, Lavoro, Ambiente e Istruzione sono i cinque pilastri su cui dobbiamo costruire il campo delle nostre scelte e senza incertezze; nessun cittadino dovrà percepire il nostro senso delle responsabilità come fosse arrendevolezza di fronte ad interessi altrui. Noi dobbiamo davvero stare “a tutti i costi” con i lavoratori, sempre, non solo quando le crisi aziendali mostrano la ferocia delle ingiustizie dei nostri tempi, come capita con Ilva. Noi dobbiamo stare dalla parte di chi per la sua salute deve attendere mesi e mesi prima di ottenere un controllo, un intervento, un assegno di cura. E dobbiamo starci con forza, risolvendo i problemi e denunciando le vere cause che generano queste iniquità. Noi dobbiamo stare dalla parte di chi fatica a pagare l’affitto, o non riesce ad offrire sufficienti garanzie per accedere a prestiti per l’acquisto di una casa, o non sa come pagare le rate del mutuo, o, ancora, non è più in grado di pagare tasse e tariffe collegate alla sua abitazione. E, infine, noi dobbiamo stare con chi è consapevole che dobbiamo cambiare il rapporto con l’ambiente perchè stiamo irrimediabilmente deteriorando il nostro unico pianeta. Il nostro posto è al fianco dei giovani studenti che per primi, a proposito di consapevolezza, lottano a tutela dei loro diritti allo studio e per un ambiente più sano.
E “stare a tutti i costi con la gente, soprattutto la povera gente” puó non corrispondere a “stare a tutti i costi al Governo, in questo Governo”. Con i limiti della mia azione e del mio ruolo tuttavia intendo con chiarezza dire che il ritorno al voto in democrazia non deve fare paura a nessuno. Non si ripeta come fosse un mantra che il ricorso alle urne porterebbe alla guida del Paese la peggior destra mai vista dopo il 1945. Si risparmino questo pensiero quelli che in questo momento siedono in Parlamento o hanno ruoli di Governo o sottogoverno. Proprio loro, più di altri, rischiano di dare il senso della difesa della “poltrona”, non certo degli interessi del Paese. L’alleanza parlamentare che sostiene Giuseppe Conte o è un’Alleanza Politica in Italia, ovunque, fino al più piccolo dei Comuni, che permette la difesa dei diritti prima elencati o diventerà sempre più un alimentatore quotidiano di consenso a favore della destra, la peggior destra. E tale consenso popolare trasformerebbe l’attuale debolezza della sinistra in prossima irrilevanza. Di questo il Segretario Nazionale del PD Zingaretti dovrebbe essere consapevole. Senza paura, con coraggio, se è per l’Italia, appena dopo l’approvazione della legge di bilancio e dopo il voto in Emilia Romagna, si deve affrontare l’avversario più temibile non escludendo il voto. A proposito di Zingaretti, in Piemonte lui per primo si apra all’ascolto. Non muovo alcuna critica ai vertici del mio Partito regionale, tantomeno al segretario Paolo Furia, rilevo però l’approsimazione o l’insufficienza dell’organizzazione politica direttamente riconducibile a Zingaretti. É indispensabile che il nostro Segretario assuma il Piemonte come grande questione nazionale in particolare con quella parte della Regione che vede progressivamente crescere il proprio distacco rispetto all’area metropolitana…
Nessuno deve avere paura, nemmeno qui in provincia di Alessandria dove c’è il quartier generale di esponenti di primo piano della Lega. Bisogna sfidarli facendoli uscire dalla bolla della loro propaganda. Amministrano la città da anni e da mesi governano la Regione: quegli esponenti sono i mandanti politici del declino che tutti vivono e vedono. Se serve, con umiltà, tutti, pure io, dobbiamo essere pronti a sfidarli casa per casa. Sono forti a parole ma hanno nei fatti il loro “ventre molle”.